Alessia

Alessia

“Le sorelle sono fiori diversi cresciuti nello stesso giardino”. Sorrido e appoggio la calamita nella mia borsa. Me la regalò mia sorella tanto tempo fa, ma forse solo oggi ne abbiamo entrambe colto il vero significato. Sono più di 45 minuti che fisso il monitor senza scrivere nulla, aspettando che mi venga il colpo di genio. Il che è strano. Io, che odio parlare, ma scriverei anche sui muri se potessi. Penso e ripenso, scrivo e cancello, ho uno zibaldone di pensieri come direbbe Leopardi. Penso che, cazzo, è facile parlare di mia sorella. Eppure mi accorgo che ogni parola che mi viene in mente non le renderebbe giustizia. Lei è più di 200 belle parole. Lei è troppo speciale per condividerla. Lei è troppo profonda per spiegala. E io sono gelosa di lei. Mi alzo e giro per la stanza, fumo mille sigarette pensando a noi, a tutto quello che è successo in questi anni. E poi, proprio li, seduta alla finestra, mi viene in mente un improbabile lettera, una lettera che non avrei mai avuto il coraggio di scriverle, ma che forse meriterebbe più di altre persone. Un fiume di ricordi mi colpisce in pieno, e io mi abbandono a loro, per trovarci dentro quel po’ di te, Aly, che vorrei far uscire. Penso che vorrei partorire il più bel capitolo che io abbia mai scritto, solo per te, per farmi notare ancora un’altra volta, per paura che tu mi abbia archiviata come hai archiviato la mia malattia. Non cancellata, ma archiviata, in quel cassetto dove mettiamo tutte le sofferenze sperando di perdere la chiave. Ho sempre saputo che tu fossi molto più intelligente di me, l’orgoglio della famiglia, e che io avrei ucciso per le tue attenzioni. Eri impeccabile in tutto quello che facevi, la studentessa perfetta, la futura dottoressa. Bella e forte. Incredibile che per la maggior parte della mia vita ci siamo azzuffate, ti ho anche odiata, odiavo il nostro essere diverse, non riuscivo a capire perché ti accontentassi di una vita così normale e ordinaria, quando avresti potuto avere tutto quello che desideravi. E io mi rifiutavo di pensare che tu potessi desiderare solamente questo. E, anche oggi, mi accorgo che il mio pensiero è rimasto lo stesso. Un giorno mi hai detto che ti sei sempre sentita sopravvalutata da mamma e papà, mentre per me era il contrario. Eravamo dalla psicologa, e io ero molto ammalata. Mi hai presa alla sprovvista. E io che credevo di capire sempre tutto. Come avevo potuto non afferrarlo prima ? Volevamo fare cambio d’abito entrambe, desiderando l’uno quello dell’altra. Chissà come è vivere cosi, e io che credevo che tu fossi felice, quando alla fine non lo eravamo nessuna delle due. Improvvisamente non ero più sola, bel pacco dimostrare sempre il massimo. Ma il passato remoto rimane remoto, e rimane li dov’è. Non voglio sempre fare la vecchia della situazione, che rimpiange di non aver visto il bicchiere mezzo pieno. Oggi non so com’è. Oggi se penso a te, a noi, penso a qualcosa che va oltre lo stesso sangue. Tu sei una parte di me, come può esserlo la Vittoria, e come fu Mirko a suo tempo. Tu però non sei un braccio, o una mano, tu sei dentro al mio cuore. E da li nessuno ti toglie. E mai ti toglierà. Hai presente quando Jova dice “a te che hai preso in mano la mia vita e ne hai fatto molto di più”? Cosa posso dirti, aly… Sei stata l’unica che si è accorta che qualcosa in me non andava. E non parlo degli ultimi anni, ma anche in quelli prima. E’ come se sapessi già che film stavano proiettando, come se sapessi già il finale. E sei l’unica che l’ha colto, in mezzo a tanti ciechi, che non volevano vedere. Mi hai raccolto quando ero un mucchietto d’ossa, mi hai portata a capire che dovevo svegliarmi da questo sonno maledetto, ma prima di tutto mi hai fatto sentire che non te ne saresti andata, che eri pronta ad ascoltarmi come nessuno stava facendo. Eravamo io e te contro la malattia, anzi… eri tu, sola, contro la mia malattia. Io già ero stata mangiata, digerita e sputata dal mio stesso corpo. Non ero io quella là. E tu lo sai bene. Mi ricordo quando venivi fino a Rimini per dormire con me, quando la notte stavi sveglia per sentire se respiravo ancora, quando mi portavi le valigie e le buste della spesa, che non riuscivo più a sollevare. Quando portavi fuori Flash, a cui non riuscivo più a stare dietro. Quando assaggiavi le mie tisane, di cui ero tanto orgogliosa, solo per non farmi sentire sola. Quando sopportavi i mie racconti sulle calorie, quando tolleravi la mia casa immersa dai post-it con i miei calcoli deliranti. Quando mi vedevi contare tutto quello che mangiavo. Quando mi vedevi andare in panico, quando mi vedevi svestita, quando mi portavi dalla psicologa, e quando mi hai portata in Residenza, con il terrore, che dopo tutta la fatica, io rifiutassi la cura. E io ti dirò la verità, accettai solo per te. Alla Dottoressa dissi che avrei accettato solo perché sapevo che se non l’avessi fatto, ti avrei uccisa. E io non volevo deluderti ancora una volta. Era la mia occasione per far si che tu mi prendessi sul serio una volta per tutte, dopo una vita di follie che ti rifiutavi appartenessero a tua sorella, e di cui ti vergognavi. Accettai e, mi ricordo bene, dissi, in lacrime, “questo è come una coltellata nella pancia”. Già. Una coltellata per me, un sollievo per te. E mi ricordo anche quando mi lasciasti lassù, che non volevo sentire nessuno a parte te. Quando, un giorno, ti insultai dal pavimento della Residenza, e ti pregai in lacrime di venirmi a prendere, ero arrabbiata perché ero terrorizzata da quello che sarebbe poi venuto. Mi sentivo abbandonata, e tu piangevi chiedendomi scusa, che non avevi scelta, mentre io mi sentivo sempre più risucchiata in quel buco nero fatto di tanto dolore. E cosa posso dirti io, aly… come posso ricambiare il bene che tu mi hai dato, il tuo metter da parte l’odio che ci accomunava, per rimettere insieme i pezzi di quello che rimaneva di me. Tu mi hai ridato la vita quando non la volevo, ti sei presa cura di lei quando io non potevo farlo, mi hai ascoltata e mi hai coccolata, mi hai sempre accompagnata, e non mi hai mai fatto sentire in colpa di essermi ammalata. E ora si, ora so che significa quella calamita che mi hai regalato, forse è la cosa più preziosa che ho. E mi dispiace scriverlo qui, ma non conosco altro modo. Grazie per avermi permesso di vivere, per avermi dato un altra chance, perché, senza di te, non avrei potuto nemmeno scrivere questa lettera, senza di te sarei morta, e non avrei mai potuto far capire al mondo cosa significa avere non solo una sorella, ma una sorella come te.

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21 Comments
  • Elisa
    Posted at 17:12h, 04 Febbraio Rispondi

    Vorrei scriverti tante cose…da tempo.
    Non c’è niente però che renderebbe giustizia a quello che mi passa per la testa quando ti leggo e leggo la tua vita.
    Sei commovente Vale, e non è commozione per pietà o tenerezza.
    Sei commovente perché sei splendidamente vera, hai un’anima tanto fragile quanto forte e decisa che ti arriva diritta, autentica e coraggiosa.
    Solo grazie ♥️

  • Michela Stefanizzi
    Posted at 18:05h, 04 Febbraio Rispondi

    Bellissime parole Vale! Mi piace tantissimo leggerti, leggere le tue difficoltà, le tue sofferenze, i tuoi successi e i tuoi pensieri! Sei una grande Donna! Sei grande ❤️❤️❤️

  • Martina
    Posted at 18:41h, 04 Febbraio Rispondi

    Veramente toccante.
    Ti stai mettendo a nudo con tutti i tuoi racconti.
    Stai dimostrando che nella vita nulla è perduto e che non bisogna vergognarsi di chiedere aiuto o come nel tuo caso accettare aiuto.
    Non c’è racconto in cui non piango, ma questo, questo è stato quello che proprio mi ha fatto uscire tutte le lacrime. Bellissimo veramente.
    Grazie che ci rendi partecipi di questo tuo vissuto e grazie perché sei bellissima.
    Dentro e fuori.
    Non dimenticherò mai il giorno che mi sono fatta non so quanti km per venire in discoteca, perché c’eri tu come ospite ed io ti ho adorata sin da subito.

  • Natascia Conti
    Posted at 19:31h, 04 Febbraio Rispondi

    Che bello avere qualcuno che crede in noi, quando siamo le prime a non farlo.
    È magico, ed è una fortuna così rara.
    E condivido con il messaggio di elisa, sei commovente, non perché fai pena o metti tristezza, ma xk con le tue parole accarezzi l’anima di chiunque perché in modo diverso, più o meno grave qualche volta, chiunque si è sentito come te

  • Giulia
    Posted at 21:30h, 04 Febbraio Rispondi

    Incredibile! Incredibile come tu riesca a farmi immergere totalmente nei tuoi racconti; quasi come se stessi vivendo io in prima persona quei momenti, come se stessi provando io quelle sensazioni.
    I fratelli hanno un legame viscerale, un legame che va oltre tutto, un filo rosso che tiene uniti nonostante la distanza, le difficoltà e le paure. Un fratello è per sempre ed è la cosa più bella che possano regalarci!
    Hai un’anima bella! Ti prego, continua a trasportarci nel tuo mondo!
    Un abbraccio, giulia

  • Tina
    Posted at 21:57h, 04 Febbraio Rispondi

    Ciao vale ,
    Ti adoro,davvero. In ogni singola parola.
    Grazie di tutto.
    Un bacio,Tina .

  • Isabells
    Posted at 22:44h, 04 Febbraio Rispondi

    Nodo in gola..è stupenda

  • J
    Posted at 03:01h, 05 Febbraio Rispondi

    Nemmeno a metà della lettera, ho cominciato a sentire il viso bagnato. Erano lacrime. Le tue emozioni sono così palpabili che non riuscivo a distogliere lo sguardo e volevo leggerne ancora di più. Hai scritto parole stupende per tua sorella. Il post migliore.

  • Sara
    Posted at 09:42h, 05 Febbraio Rispondi

    Le sorelle sono il regalo più grande che ci fanno i nostri genitori ♡

  • Maria grazia
    Posted at 17:53h, 05 Febbraio Rispondi

    Ciao Valentina mamma mia mi hai fatto venire i brividi leggendo l’ultimo capitolo dedicato a tua sorella. Sai mi va di confidarmi con te perché so che tu puoi capirmi davvero. Da 4 anni soffro di anoressia nervosa e sono ancora qui a lottare contro. So che tu puoi dirlo meglio di me, è una battaglia durissima e bisogna avere coraggio. Voglio prendere esempio da te e da tutte quelle ragazze che hanno lottato e ne stanno uscendo. In questo momento sono in una situazione critica tanto che i miei dottori sono molto propensi a farmi ricoverare al nord (io sono siciliana e capisci cosa significherebbe trasferirmi di punto in bianco lontano da tutto da ciò che è sempre stato parte della mia vita) Anche io devo molto alla mia sorellina, mi è sempre stata accantoE soffre davvero tanto ed io non sopporto più vedere le sue lacrime, vedere la disperazione e la paura negli occhi dei miei genitori. Voglio mettere fine a tutto questo e voglio essere forte e coraggiosa proprio come lo sei tu. Continua a scrivere perché sei bravissima ti auguro ogni bene perché te lo meriti. Baci Maria Grazia

  • ValF
    Posted at 23:47h, 05 Febbraio Rispondi

    Sei proprio brava, cazzo

  • Serena
    Posted at 01:16h, 06 Febbraio Rispondi

    Quelle meravigliose, strazianti parole che solo una sorella può capire.

  • Michela
    Posted at 17:13h, 06 Febbraio Rispondi

    Ciao Vale, ti scrivo perché ho vissuto purtroppo la tua stessa esperienza, e si, la chiamo così perché mi ha reso più forte e per quanto mi abbia creato mostri, mi ha dato anche la possibilità, nel male, di conoscere tanta gente forte e di una sensibilità più unica che rara. A volte penso che avrei preferito non attraversare mai tutto questo dolore, ma per certi versi, mi ha reso un leone, in grado, oggi, di superare ogni ostacolo che a primo impatto mi sembri insormontabile, e non MOLLARE MAI soprattutto, anche se allentare la presa ogni tanto è proprio quello di cui si ha bisogno.
    Forse il mondo per me, 11 anni fa, stava girando troppo in fretta e io non ero semplicemente pronta, anche se all’altezza.
    Oggi ho 22 anni e posso dirmi serena, sto andando ancora da una neuropsichiatra che mi aiuta a metabolizzare il tutto, ma me la vivo molto positivamente (credo che tutti ne abbiamo bisogno, ma semplicemente per avere uno spazio di ascolto) e mi sono creata un mio spazietto di un’ora al mese in cui sono libera di dire tutto quello che sento senza il timore di sentirmi giudicata.
    Ho passato tanti anni tra ospedali e sono stata anche ricoverata a Todi per un anno, non so se conosci, è una struttura che non ha nulla a che vedere con un ospedale e proprio lì ho trovato la forza di reagire e spaccare tutto.
    La vita non è facile per nessuno, neanche per chi sembra abbia una vita perfetta ma il trucco è non aspettarsi niente da nessuno e lavorare su sè stessi quotidianamente, cercando di far fronte ad ogni tipo di problema o situazione che ci possa far rimanere male, o che ci faccia male e basta.
    Con questo, ti abbraccio forte forte anche se non ti conosco, perché gli abbracci salvano la vita.
    In bocca al lupo vale e SFONDA questo mondo, che la gente se ne frega, dobbiamo farlo per noi stesse, per stare BENE, e ognuno a modo proprio.

    Michela Goffredo❤️

  • Graziella
    Posted at 20:57h, 06 Febbraio Rispondi

    Ciao vale, leggerti mi piace tantissimo, e trovo quest lettera dedicata a tua sorella una delle più belle che abbia mai letto. Per un attimo ho chiuso gli occhi, mi sn immedesimata in te, e credo tu abbia sofferto veramente tanto. Sii fiera di ciò che stai tornando ad essere. Ti auguro
    Di essere sempre felice. Penso lo
    Meriti sul serio. So che non risponderai mai, ma ci provo.

  • Marica
    Posted at 23:21h, 08 Febbraio Rispondi

    Sei un uragano … dai vale sono con te . ❤️

  • Lorena
    Posted at 22:51h, 12 Febbraio Rispondi

    È sempre bello ciò che scrivi….. brava Valentina tirare fuori ciò che si è stati nn è facile ❤️

  • Rori
    Posted at 03:27h, 24 Febbraio Rispondi

    DelL unione tra sorelle avvolte nn se ne dà una doverosa giustizia, sono in pochi che riconoscono ciò, tu e anche mia sorella, che amo più della mia stessa vita e che dei suoi momenti di fragilità depressione e uno spasmodico bisogno di bere, ne ho colto il significato che lei è troppo preziosa per me e nn permetterò che ci sia nessuno tipo di interferenza che la possa buttare nuovamente giù! Sembrerá assurdo le tue parole nei confronti di tua sorella le ho sentite anch io dalla mia,xcio grazie a voi x renderci così importanti, e utili!

  • Silvia
    Posted at 22:17h, 27 Febbraio Rispondi

    Tua sorella deve essere proprio una donna meravigliosa, come hai dimostrato di esserlo anche tu, Vale. Siete una forza. Un abbraccio forte a entrambe e alla tua famiglia!

  • Angela
    Posted at 23:02h, 07 Maggio Rispondi

    Pelle d’oca. Grande.

  • Robin
    Posted at 02:57h, 14 Maggio Rispondi

    Alle 2.45 di un lunedì notte, una delle tante notti in cui di dormire non se ne parla, ho scoperto questo tuo diario e non riesco a smettere di leggerlo. Avevo sentito della tua storia, sapevo che ti eri ripresa e stavi meglio, ma mai avrei potuto immaginare tutto questo. Mi si è stretto lo stomaco, ho un nodo alla gola e piango. Non pensare che lo faccia per dispiace o peggio, pena. Piango per l’amore e la forza che ha dimostrato tua sorella, per il rapporto che avete. È stata la tua salvezza, anche se non l’hai capito subito. Avevi tanto amore intorno a te e non lo vedevi. È un grande insegnamento, dovremmo tutti aprire un po’ di più gli occhi.
    Forza Vale❤️

  • Erica
    Posted at 09:16h, 23 Giugno Rispondi

    È la più bella lettera d’amore mai scritta.

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