LA LUNA – I sogni

LA LUNA – I sogni

Sogno di essere legata.

Sono sdraiata sul pavimento, immobile, con le braccia dietro alla schiena, le gambe unite, mentre persone che conosco mi fotografano, mi riprendono, mi insultano. Mi deridono. 

Non provo paura, penso solo a come liberarmi. In ogni sogno, come nella vita reale, so di non potermi fidare di nessuno. Non è una sorpresa. Appena mi libero, mi sveglio. 

Sogno di essere inseguita, in un posto chiuso, spesso ospedali, rincorsa da persone tutte uguali, che tengono in mano siringhe, urlandomi di volere il mio bene. E io corro con tutta la forza che ho. Sento l’adrenalina salire, le gambe leggere, ma non ho paura, solo quando corro mi sento realmente viva. Appena mi raggiungono, mi sveglio. 

Sogno di cadere, in un burrone così profondo da non avere fine. Cado per chilometri senza fermarmi mai, circondata da geroglifici, che rendono tutto più affascinante. Mi osservo cadere, ma non muoio mai. E dopo un po’, mi sveglio. 

Sogno di fingermi morta, in mezzo all’anarchia più assoluta. Sogno guerre dove tutti si uccidono con tutti, senza pietà e senza un minimo di rimorso. Mentre io mi fingo morta. In quel sogno provo paura. Respiro il minimo indispensabile e penso solo a non muovermi. Mai. Sopravvivo sempre e solo io, e basta. Mi alzo e vedo solo morte. E poi mi sveglio. 

Sogno una folla. Una folla in pericolo, dove io sono l’unica che lo percepisce. Mentre tutti ballano, mentre tutti ridono, mentre tutti si drogano. Appena urlo, mi sveglio. 

Sogno di correre dietro alla stessa persona. Sempre la stessa. Da lontano, prendono la ricorsa, per colpirla, con tutta la forza che ho. Mentre lo faccio sento la rabbia che mi abbandona, che trova la sua casa. Che trova il suo. Urlo tutta la voce che ho. E mentre sto per colpirla, mi sveglio. 

Sogno il mio cane. Lo rapiscono, si perde, sento l’angoscia salire. Un pezzo di cuore che manca. Di solito mi confonde, non mi permette di essere concentrata. Flash sono io. Lo so già.   E io sbatto contro tutti, per trovarlo. Corro ancora, ancora più forte, verso il mio amore. Il cuore mi esplode dall’adrenalina. E poi mi sveglio. 

Sogno di essere ingannata, da ogni fidanzato che ho avuto. Ciclicamente. Sogno di essere chiusa in cantina, legata, ovviamente. Sogno di liberarmi e di passare dai conduttori dell’aria, mentre vengo inseguita da tutta la famiglia, dalla madre, soprattutto. Ma so che riuscirò a scappare, come sempre. Appena lei sta per toccarmi, mi sveglio. 

Sogno di essere derubata, dai miei amici e dalle persone care. E di essere presa in giro. Mi legano e mi gettano i soldi addosso, ridendomi in faccia. Non provo niente, perché so che mi libererò. Lo faccio, e loro svaniscono nel nulla. E poi mi sveglio. 

Sogno di essere incolpata per qualcosa che non ho fatto. Da estranee, donne, vestite tutte uguali, pettinate tutte uguali. Che mi urlando addosso. Paziento finché non le sopporto più. Sto per colpirle, e poi mi sveglio. 

Sogno di nascondermi da un uomo che mi insegue, che vuole uccidermi. Lui cammina, mentre io no. Scappo sempre, ma non ho paura. Mi nascondo, e appena lo vedo arrivare, mi rendo conto che in mano ha una motosega. O un coltello. Dipende. Non c i riuscirai mai. Appena siamo faccia a faccia, mi sveglio. 

“In questo «grande dormitorio» – come l’universo viene chiamato in un testo taoista – l’incubo è la sola forma di lucidità.”

(EM Cioran)

 

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